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A
cura di Emanuela Pennacchi
L’autrice
e protagonista dell’Educazione, Tara Westover (nata nell’Idaho
nel 1986) sceglie la forma della narrazione autobiografica per
raccontare il suo percorso di crescita e di alterità da un nucleo
familiare, che per quanto percepito sbagliato e devastante, è pur
sempre il suo.
Ultima
di sette fratelli e sorelle, vive e subisce fin da piccola le
violenze psicologiche del padre, un mormone integralista, la
rassegnazione della madre sottomessa alle radicali convinzioni del
marito e le violenze fisiche del fratello paranoico – Shawn.
Lo
sfondo delle vicende della prima parte del romanzo è una valle
sperduta circondata da una montagna Buck Peak nel sud dell’ Idaho
che la protagonista ama perché è il suo mondo, l’unica realtà di
cui lei bambina ha conoscenza, dove passeggia, lavora e cresce.
La
famiglia si sostiene grazie al contributo di tutti: Gene Westover, il
padre, porta con sé i figli in una discarica, proprio sotto la
montagna, dove raccoglie lamiere da rivendere, o nei cantieri in cui
costruisce fienili e capannoni; la moglie Faye è un’erborista
autodidatta che crede di guarire malattie gravi con oli essenziali o
impacchi di erbe, convinta che Dio attraverso le sue mani si prende
cura dei malati, inoltre impara malvolentieri, indotta dal marito, il
mestiere di levatrice, che tuttavia le permetterà di essere
autosufficiente e indipendente, anche se solo, economicamente. Tara,
grazie alle manie paranoiche del padre - affetto da disturbo bipolare
- cresce con la consapevolezza che il contatto col mondo esterno è
pericoloso, fuorviante; le istituzioni sono false, diseducative e
inaffidabili, per cui non è registrata all’anagrafe, non conosce
ospedali, dottori, farmaci, non frequenta la scuola, fino all’età
di sedici anni, tale scelta è favorita dal fratello Tyler che da
piccolo aveva frequentato la scuola elementare e in seguito
frequenterà l’Università. Dei sette fratelli, tre lasceranno la
famiglia e conseguiranno un dottorato, gli altri quattro rimarranno e
lavoreranno con i genitori.
Lo
sfondo delle vicende della seconda parte del romanzo è legato alla
costruzione
della sua identità e all’ISTRUZIONE.
Quindi alla città, ai rumori assordanti e continui, a usi e costumi
totalmente sconosciuti e distanti dalla educazione della
protagonista, che aumentano la sua percezione di diversa. Comincia la
lenta, faticosa e dolorosa emancipazione di Tara da una mentalità di
false credenze, di paure e di pura violenza fisica e psicologica.
Tutti
i miei sforzi, tutti i miei anni di studio mi erano serviti ad avere
quest’unico privilegio: poter vedere e sperimentare più verità di
quelle che mi dava mio padre, e usare queste verità per imparare a
pensare con la mia testa. Avevo capito che la capacità di
abbracciare più idee, più storie, più punti di vista era un
presupposto fondamentale per crescere come persona.
Lo
studio la aiuta a comprendere che esistono mondi affascinanti e
reali; ma più si istruisce più il divario tra la persona che era e
quella che può diventare e sta diventando la lacera.
Cosa
deve fare una persona, mi chiedevo, quando i suoi doveri verso la
famiglia si scontrano con altri doveri – verso gli amici, la
società, verso se stessi?
Nessuna
formazione/
educazione
può
cancellare il suo passato con il quale deve sempre fare i conti. Per
i genitori di Tara infatti è molto difficile accettare i cambiamenti
della figlia per cui la scelta della rottura è inevitabile.
La
paranoia e il fondamentalismo mi stavano rovinando la vita, mi
allontanavano dalle persone che amavo, lasciando al loro posto solo
lauree e attestati, e un’aria di rispettabilità. Quello che stava
succedendo adesso era già successo. Era la seconda separazione di
madre e figlia. Era un nastro che girava in loop.
Un’educazione
costruita da zero, con grande, disperata determinazione, in conflitto
con i rigidi modelli proposti e utilizzati dalla sua famiglia. Tara
si emancipa da una famiglia destrutturata, maschilista e paranoica
grazie all’istruzione e all’aiuto di professori illuminati e
illuminanti che, rispetto al suo primo insegnante, il padre, le
indicheranno la strada per completare gli studi, apprezzandola e
stimolandola. Comprenderà la scelta della sua educazione come un
percorso intrapreso solo per se stessa e non come un tradimento verso
la sua famiglia.
Soverato,
18 marzo 2019
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